La dura vita dei laureati in Italia: per loro non c’è lavoro

Per i laureati in Italia diventa sempre più difficile trovare lavoro: soltanto uno annuncio su sei è rivolto ai “dottori”.

Forse il problema sta nella facoltà scelta: molte di queste, infatti, non insegnano cose utili per l’ingresso nel mondo del lavoro.
Ed anche se investire in una laurea comporta un vantaggio rispetto al solo diploma, si tratta pur sempre di un investimento, i cui frutti tendono ad essere inferiori nel nostro Paese rispetto ad altri, in particolare per le donne.
Ed è per questo che diventa sempre più difficile giustificare la scelta di spendere tempo e denaro se comunque circa il 40% delle donne laureate tra i 25 ed i 34 anni oggi non ha un lavoro. Ed anche se per i laureati lo stipendio tende a crescere rispetto a coloro che hanno un titolo di studio inferiore, questa differenza risulta minore che altrove.
E questi fattori possono fare la differenza al momento dell’iscrizione all’iscrizione all’università soprattutto nelle famiglie meno abbienti.

Inoltre, dall’altra parte ci sono anche le imprese che sembrano non comprendere il valore dell’istruzione né, quantomeno, paiono avere particolare intenzione di assumere persone altamente qualificato: soltanto un annuncio di lavoro su sei è rivolto ai laureati. Tanto più che sembrano essere quasi raddoppiati gli annunci nei quali non si richiede nessuno studio in particolare. Sembrerebbe difficile, al giorno d’oggi, immaginare che possano esistere lavori per i quali non serva aver studiato nulla.
Eppure molte volte le imprese sono proprio alla ricerca di questo profilo di lavoratore.

Autore dell'articolo: ElisaP