Innovazioni in chirurgia ortopedica: protesi ginocchio e menisco artificiale 3D della J&J

Nel campo della chirurgia protesica al ginocchio, avanza sempre più l’impiego di materiali innovativi, efficaci e duraturi applicati attraverso tecniche chirurgiche mini invasive come le protesi al ginocchio impiantate dal dott. Michele Massaro, chirurgo ortopedico delle Cliniche Humanitas.

E’ recente la notizia secondo cui la Johnson & Johnson, ovvero la divisione DePuy Synthes dedicata alle protesi ed ai dispositivi ortopedici, ha avviato una partnership con Aspect Biosystems, azienda canadese leader nel campo della bioprinting ed ingegneria dei tessuti, per lavorare sullo sviluppo di un menisco artificiale biostampato attraverso stampanti 3D adatto alla terapia chirurgica, che ridurrebbe notevolmente la durata dei ricoveri ospedalieri migliorando la qualità della vita dei pazienti.

Questo progetto di bioprinting punta alla ricostruzione completa della zona danneggiata per la ripresa totale delle funzionalità articolari della parte lesionata.
Si parla poco di bioprinting per la stampa 3D di tessuto biologico e di organi attraverso la stratificazione di cellule viventi.
L’azienda Aspect Biosystems, in passato, ha impiegato la tecnologia 3D per generare un tessuto muscolare delle vie aeree.

Quando ricorrere al menisco artificiale?

Protesi ginocchio 3DChi ha necessità di una vera e propria protesi ginocchio starà già sognando in attesa che questo dispositivo venga ultimato ed immesso sul mercato ma, attenzione, il menisco artificiale della J&J di prossima realizzazione e la protesi ginocchio sono due dispositivi di chirurgia protesica diversi per quanto differenti possono essere le cause patologiche e le parti compromesse del ginocchio.

Il menisco è una struttura fibro-cartilaginea che funge da cuscino lubrificante tra femore e tibia: è una sorta di ammortizzatore del ginocchio.

La patologia meniscale può essere degenerativa (caratteristica dell’artrosi) o traumatica (per eccessiva sollecitazione sui menischi, distorsioni, ecc.) e compromette i due menischi che sono, senza dubbio, due strutture importanti nella biomeccanica del ginocchio.

Protesi ginocchio: su quali patologie interviene

Riguardo alla protesi ginocchio la problematica si estende alla cartilagine articolare, in tutto o in parte danneggiata per patologie degenerative (gonartrosi, artrite reumatoide, emofilia, gotta, ecc.) o traumatiche.

Quando il danno articolare è modesto ed i sintomi (dolore, gonfiore, limitata escursione articolare) non sono acuti o invalidanti, si può ricorrere a terapie farmacologiche, infiltrazioni o fisioterapie in grado di migliorare la condizione del paziente.

Quando il danno è grave e la cartilagine articolare è danneggiata al punto tale da invalidare il paziente, occorre necessariamente ricorrere all’impianto della protesi ginocchio (sostituendo l’articolazione del tutto o in parte) per ripristinare il regolare funzionamento articolare, che consenta il corretto movimento eliminando, oltretutto, il dolore.

Rispetto all’atteso menisco artificiale 3D messo a punto dalla J&J che è un pezzo unico, la protesi ginocchio (totale, ovvero comprensiva della rotula, o parziale in base ai comparti del ginocchio danneggiati) si compone di più parti: piatto tibiale, scudo femorale (realizzati in metallo), inserto di scorrimento e protesi di rotula in polietilene.

Tecnica mini invasiva per l’impianto della protesi ginocchio: tempi e recupero

Chi decide di farsi impiantare una protesi ginocchio col sistema microinvasivo se lo chiede: quanto durerà? Queste protesi durano tra i 20 ed i 25 anni, indipendentemente dal fatto che siano totali o parziali.

C’è da dire che, superato questo tempo, sarà soltanto l’inserto in polietilene a consumarsi e, quindi, a dover essere sostituito e non tutta la protesi che è, perlopiù, in metallo.

Si tratta di una tecnica mini invasiva, ma non per questo semplice da eseguire. Ecco perché è importante affidarsi a chirurghi ortopedici specializzati in questo particolare tipo di interventi.

I quattro passaggi dell’operazione (incisione, rimozione delle parti cartilaginee ed ossee usurate, sostituzione con la protesi ginocchio, sutura e chiusura dell’articolazione) nella tecnica mini invasiva godranno di importanti vantaggi: minore perdita di sangue, durata ridotta dell’intervento (40-60 minuti), asportazione selettiva della sola parte danneggiata, legamenti crociati anteriore e posteriore preservati, minore incisione dei tessuti ed un recupero più veloce in fase post-operatoria.

Dopo qualche ora (massimo un giorno), il paziente è già in grado di camminare con le stampelle; tra i 7 e i 20 giorni dopo l’intervento abbandona le stampelle, dopo 45 giorni può riprendere le normali attività mentre dopo due mesi può tornare a fare sport.

Autore dell'articolo: bwgroupit