Duecento, o quasi, anni di poker

Le prime notizie sul poker risalgono agli inizi del XIX secolo.

Corre l’anno 1829 quando il pittore e attore inglese Joe Cowell si imbatte a New Orleans in questo originale gioco di carte. E forse non è un caso che l’incontro accada proprio in quest’angolo degli Stati Uniti d’America. Perché nella città portuale della Louisiana è ancora tangibile la presenza europea, in generale, e francese, in particolare.

Anzi, in molti oggigiorno attribuiscono la paternità del poker proprio ai marinai impiegati sulle barche provenienti dal Vecchio Continente.

Dal sud-est degli States il nuovo gioco di carte si diffonde poco a poco verso ovest, eleggendo a suo domicilio preferito i chiassosi saloon del west.

Sul tramontare dell’Ottocento, poi, ecco la prima innovazione tecnologica. Nelle botteghe di generi alimentari, di fianco alle slot machine, fanno il loro esordio anche delle rudimentali macchine per giocare al poker. Com’è possibile? Semplice, è stato sufficiente sostituire i rulli con disegnati frutta e oggetti, con altri raffiguranti le carte da gioco.

Ovviamente, alla stregua delle slot machine, le vincite non sono in denaro. Il più delle volte si tratta di buoni per acquistare la merce presente nei negozi dove si trovano le macchinette da gioco.

Nel corso del XX secolo il poker ha quindi fatto ritorno sul Vecchio Continente al seguito delle truppe americane impegnate nei due conflitti bellici.

Il resto è storia abbastanza recente.

Le World Series of Poker che dagli anni Settanta si giocano ogni dodici mesi a Las Vegas, in Nevada, indicando il player più forte al mondo (dal 2007 esiste pure la versione europea, mentre dal 2013 c’è anche quella asiatica).

La nascita della prima poker room online, nel 1998, grazie alla perseveranza dello statunitense Randy Blumer. Per molti si sarebbe rivelata un flop: perché non era divertente giocare a poker contro un computer e perché fra download ed installazione del software trascorrevano circa quindici minuti.

Infine, esattamente dieci anni fa, il 2 settembre del 2008, fu la volta della prima partita a poker online in Italia su un circuito autorizzato AAMS, l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.

Gli ultimi dati sul poker online resi noti da Agipro News, l’agenzia di stampa su giochi e scommesse, ci raccontano una realtà italiana composta da operatori autorizzati dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, come per esempio NetBet, che nel passaggio dal 2017 al 2018 è cresciuta sul fronte dei tornei ma ha virato sul rosso per quanto riguarda la formula cash.

Nel dettaglio: gli italiani fra gennaio e luglio di quest’anno hanno speso 49,3 milioni di euro nel poker a torneo (+ 1,02% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), mentre nella versione cash game hanno speso 39,3 milioni di euro (- 2,4% rispetto a dodici mesi fa).

Autore dell'articolo: Alex Talamo