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Come diventare un agente di commercio: consigli utili

Due persone si stringono la mano davanti a un contratto con una penna sopra

Cosa fa l’agente di commercio

L’agente di commercio è una delle figure più in voga negli ultimi anni. Come tutte le professioni, non esistono soltanto aspetti positivi o negativi, ma bisogna mediare fra i due poli e capire esattamente di cosa si occupa. La mediazione, appunto, è una parola chiave per descrivere la professione: l’agente di commercio è una sorta di ponte fra un’azienda e i suoi clienti. La prima lo incarica di promuovere la vendita di prodotti, beni o servizi e farlo in un’area di competenza assegnata.

Di conseguenza, questa figura è caratterizzata da un contatto stretto e diretto con i clienti, in modo da fidelizzare quelli già acquisiti e ottenere ulteriori profitti per l’azienda, ma anche convertire i potenziali clienti in clienti veri e propri. È naturale, dunque, che serva essere dotati di buone doti strategiche, comunicative e persuasive per eccellere in questa professione.

Come diventare un agente di commercio: i requisiti formali

Innanzitutto, è utile sapere che in Italia esistono due tipi di agente di commercio: l’agente di commercio monomandatario può svolgere attività di promozione esclusivamente per un’azienda, mentre invece gli agenti plurimandatari possono essere incaricati da più aziende. Nella pratica, la prima figura è più vicina a quella di un dipendente aziendale, mentre la seconda è assimilabile a un profilo imprenditoriale.

Per capire come diventare un agente di commercio, è necessario avere dei requisiti personali, morali e professionali. Per esempio, bisogna aver compiuto almeno 18 anni, non aver riportato condanne definitive e quindi non avere precedenti penali. Per quanto riguarda i requisiti professionali, la legge richiede il possesso di almeno uno fra: il superamento di uno specifico corso professionale istituito o riconosciuto dalle regioni; aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado di indirizzo commerciale, oppure una laurea in materie commerciali o giuridiche; aver maturato un’esperienza lavorativa almeno biennale nel settore vendite negli ultimi cinque anni.

Per quanto riguarda gli step burocratici, serve dotarsi di partita IVA e avere l’autorizzazione della camera di commercio di competenza.

La formazione ideale per diventare agente di commercio

A prescindere che tu possieda una laurea, che abbia seguito un corso di formazione abilitante o che abbia maturato l’esperienza necessaria sul campo, ci sono delle conoscenze di base che sono fondamentali per svolgere al meglio la professione. Per esempio, serve avere una buona contezza del mercato di riferimento in cui si sceglie di intraprendere il proprio percorso professionale. Bisogna quindi conoscere le dinamiche, le oscillazioni che lo caratterizzano, ma anche avere un’infarinatura giuridica volta a non trovarsi impreparati quando si tratta di normative da rispettare.

A livello trasversale, poi, è necessaria una conoscenza di materie come economia e marketing, che sono all’ordine del giorno della professione. Come detto, infatti, bisogna conoscere le normative sui contratti visto che bisogna preparare anche i rapporti da inviare ai responsabili delle vendite, entrare direttamente a contatto con il portafoglio cliente e avere doti persuasive ed efficaci.

La giornata tipo di un agente di commercio

Per prima cosa, l’agente di commercio deve studiare il mercato di riferimento e capire dove si può intervenire, quali prodotti proporre e individuare quindi un target di clienti che sia adatto ai prodotti o ai servizi dell’azienda che lo ha incaricato. Una volta fatto questo, comincia la fase di contatto diretto con i clienti in cui viene intrapresa l’attività promozionale e, in caso di esiti confortanti, avviare e condurre una trattativa per stipulare un contratto di vendita.

Le mansioni, però, ovviamente non finiscono qui: bisogna infatti coltivare le relazioni già istituite. Questo passa da un consolidamento dei rapporti con i clienti in modo da fidelizzarli, ma anche tramite una consulenza post-vendita molto apprezzata dagli acquirenti. Periodicamente, poi, l’agente di commercio è incaricato di preparare e inviare rapporti ai responsabili di vendita, il tutto tenendosi aggiornato sull’evoluzione del mercato di riferimento, sulle tendenze del momento e sulle strategie migliori da attuare in futuro.

Agente di commercio, stipendio

Occorre specificare che la figura dell’agente di commercio è tipicamente quella del libero professionista ed ha quindi un contorno imprenditoriale. Ciò significa che, parlando di stipendio, non si può parlare di un fisso mensile, anche perché il guadagno deriva essenzialmente dalle provvigioni e quindi dai contratti di vendita che si riescono a portare a termine. Ci sono poi molti fattori che concorrono a determinare il compenso, come l’azienda di riferimento e le sue capacità economiche, l’area geografica e il settore di vendita, oltre all’esperienza già maturata che fa lievitare la paga.

Sempre più spesso, in ogni caso, le aziende tendono ad offrire un fisso ai propri agenti di commercio, in modo da incentivarli e offrire loro garanzie adeguate. Si tratta di un compenso che viene stipulato facendo una previsione del fatturato mensile atteso, oppure versando una somma minima che viene garantita ogni mese.

Pro e contro di questa professione

Sicuramente, ci sono vantaggi e svantaggi nell’intraprendere una carriera di questo tipo. I pro dipendono dalla predisposizione, dalla passione e dalla capacità della persona in questione. Se ha buone conoscenze in fatto di marketing, economia e giurisprudenza, a cui abbina doti comunicative e persuasive, il lavoro sarà svolto con piacere e probabilmente i risultati saranno gratificanti. Si tratta, d’altronde, di una professione abbastanza adrenalinica e che consente di vivere esperienze nuove giorno dopo giorno, formandosi di trattativa in trattativa, di cliente in cliente e imparando dai propri errori. Se svolta con successo, si tratta di una professione che può essere davvero remunerativa.

Fra gli svantaggi c’è sicuramente quello dell’incertezza economica. L’agente di commercio “dipende”, di fatto, dai suoi clienti e anche dalle oscillazioni del mercato di riferimento, per cui spesso è difficile riuscire a fare una stima esatta su quanti fondi saranno a disposizione alla fine del mese. Per chi cerca garanzie assolute di stabilità economica e ha bisogno di una programmazione accurata delle spese, insomma, non è il massimo.

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