Le materie prime sono oggetto di investimento, anche speculativo. I professionisti hanno sempre tenuto in considerazione questo asset. Tuttavia, oggi anche le persone comuni riescono – seppur con strumenti derivati come CFD e opzioni binarie – a scambiarle con profitto. Merito delle società di intermediazione, che hanno posto in essere piattaforme molto user-friendly.
Investire in materie prime, a fini speculativi e non, rimane comunque molto difficile. Ci sono due strade in generale :
- Utilizzare i servizi degli istituti di credito
- Iscriversi ad un broker online che permette di fare trading sulle materie prime (qui trovate un elenco delle migliori piattaforme di trading online)
Vediamo allora cosa c’è da sapere per operare con successo in questo interessante mercato.
Indice
Investire nelle commodity
È necessario tenere a mente alcuni tratti specifici delle materie prime. In primo luogo, sono legate all’economia reale in modo più intenso di quanto non lo siano gli altri asset. Sono largamente influenzati dalla legge della domanda e dell’offerta. Ne consegue che siano molto volatili: a differenza, per esempio, delle valute, non godono di un organo ben strutturato che possa influenzare come minimo l’offerta del bene. In estrema sintesi, le materie prime sono esclusiva preda del libero mercato, con tutte le opportunità e le minacce che tale dinamica innesca.
Un’altra differenza rilevante rispetto agli altri asset risiede nel rendimento. L’unica fonte di rendimento per chi commercia o semplicemente investe in materie prime è data dal surplus, ossia dallo scarto tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita. Le azioni consentono di usufruire (almeno in linea teorica) dei dividendi, le obbligazioni rilasciano le cedole. Le materie prime non fanno niente di tutto questo.
Alla luce di queste caratteristiche, si intuiscono gli accorgimenti minimi necessari per operare con profitto. In primo luogo, è bene raccogliere informazioni sull’economia reale dei vari paesi, soprattutto di quelli che influiscono sulla domanda. Per esempio, la Cina, che visto il suo dinamismo in campo economico rappresenta un mercato essenziale per paesi “produttori di commodity” come l’Australia.
Ovviamente, occorre prestare la massima attenzione anche alle iniziative politico-economiche e industriali di chi può influire sull’offerta. Il riferimento, in questo caso, è all’Opec e ai negoziati per tagliate la produzione di petrolio. I negoziati, se andranno a buon fine, causeranno il tanto atteso aumento del prezzo dell’oro nero.
Investire nell’oro
Una materia prima particolare, non solo per il valore ma anche per le dinamiche sui generis a cui sottostà, è l’oro. Il metallo giallo, infatti, si comporta per certi versi come una valuta. Gli investitori, per valutarne i movimenti, devono studiare quelli delle monete. In genere, quando le valute sono volatili, il prezzo dell’oro sale poiché viene preso in considerazione per quello che è: un bene rifugio.
L’oro, quindi, a differenza delle altre materie prime, vive di dinamiche più specifiche, che coinvolgono la complessa sfera del “sentiment“, più che la semplice legge della domanda e dell’offerta (le cui manifestazioni dipendono appunto da dinamiche emotive).