Alcuni anni fa, il lavoro da remoto in tutte le sue declinazioni (come il telelavoro o lo smart working) era considerato un lusso concesso a pochissime persone, ma oggi sta gradualmente diventando la norma. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla pandemia da COVID-19, che ha messo molte aziende nella condizione di implementare questa specifica modalità di lavoro in modo da non perdere la continuità delle attività in corso. La flessibilità degli orari, la possibilità di lavorare da casa o da qualsiasi luogo si desideri (come fanno i cosiddetti nomadi digitali) è sempre più ricercata. Il presente articolo è dedicato a tutti coloro che desiderano iniziare dei lavori da remoto senza esperienza: si tratta di una breve guida per iniziare e farsi un’idea di questa particolare modalità di guadagnarsi da vivere.
Indice
Cosa significa lavorare da remoto, anche senza esperienza?
Il lavoro remoto si riferisce a un modello di lavoro in cui gli individui non sono tenuti a recarsi fisicamente in un luogo di lavoro specifico come un ufficio per svolgere le loro attività lavorative. In questa modalità, i lavoratori possono svolgere i loro compiti da qualsiasi luogo, purché abbiano accesso a una connessione internet affidabile e a tutte le attrezzature necessarie per procedere.
Questo modello di lavoro offre una flessibilità senza precedenti, permettendo ai lavoratori di bilanciare meglio le esigenze personali e professionali, e in taluni casi anche di lavorare viaggiando. Tuttavia, coloro che desiderano intraprendere personalmente questo progetto devono sapere che esso non è certo esente da sfide. Rispetto al classico lavoro in ufficio, occorre essere particolarmente abili in aspetti cruciali come la gestione del tempo e dei fusi orari, la comunicazione efficace con i clienti e la creazione di un ambiente di lavoro produttivo.
Nonostante le numerose difficoltà a cui si è accennato, il lavoro da remoto è in costante crescita: oggi il 18% dei lavoratori svolgono la loro attività da remoto a tempo pieno.
Lavoro da remoto, telelavoro e smart working: di cosa si tratta?
Sebbene i termini “lavoro remoto”, “telelavoro” e “smart working” vengano spesso usati in modo interscambiabile, esistono delle sottili differenze tra di loro che vale la pena chiarire. Sebbene tutti e tre i termini si riferiscono a modelli di lavoro che non richiedono la presenza fisica in un ufficio, essi differiscono in modo sostanziale per quanto riguarda la flessibilità dell’orario di lavoro e il grado di autonomia concesso ai lavoratori.
Lavoro da remoto
Il lavoro remoto è un termine generale che si riferisce a qualsiasi lavoro che non richiede la presenza fisica in una postazione o in un luogo di lavoro specifico. Può includere sia il lavoro svolto da casa che il lavoro svolto in una caffetteria, in uno spazio di coworking (una sorta di ufficio a cui si può accedere liberamente ovunque nel mondo, pagando una piccola somma) o comunque in qualsiasi altro luogo che non sia un ufficio tradizionale.
Telelavoro
Il telelavoro, invece, è una forma di lavoro da remoto che implica l’uso di tecnologie di telecomunicazione per controllare il lavoro a distanza. Anch’esso può essere svolto da casa o da un altro luogo al di fuori dell’ufficio, ma di solito richiede un impegno a tempo pieno e può richiedere la disponibilità durante le normali ore di lavoro. Questo modello è spesso adottato da aziende che necessitano di una presenza costante dei loro dipendenti, anche se non fisicamente in ufficio. Mentre il lavoro da remoto in generale è più flessibile, il telelavoro implica una maggiore sorveglianza dei lavoratori, che in genere non sono freelance ma operano sotto un contratto.
Coloro che desiderano approcciarsi al lavoro da remoto senza esperienza, possono provare a chiedere il telelavoro all’azienda presso la quale lavorano e iniziare da lì il proprio personale percorso per capire se è ciò che davvero fa per loro.
Smart working
Infine, per smart working si intende un approccio ancora più flessibile al lavoro remoto. Non solo permette ai lavoratori di lavorare da luoghi diversi dall’ufficio, ma offre anche flessibilità in termini di orario di lavoro. In altre parole, i lavoratori smart non sono vincolati da un orario di lavoro fisso e possono organizzare il loro tempo in modo da bilanciare al meglio le esigenze lavorative e personali. Questo approccio è particolarmente apprezzato perché consente di migliorare la qualità della vita dei lavoratori, aumentando al contempo la loro produttività. È generalmente riservato ai soli lavoratori autonomi e ai freelance.
Come trovare un lavoro da remoto senza esperienza
Trovare un lavoro da remoto senza esperienza all’inizio può sembrare un’idea scoraggiante, sopratatutto nel nostro Paese, ma occorre sapere che non si tratta di un’impresa impossibile. Ci sono cinque passi chiave per posizionarsi come un candidato forte anche se si è nuovi al lavoro remoto: eccoli.
- Primo passo: identificare l’esperienza che si ha e quella che manca
Leggere annunci di lavoro remoto (che sia su Linkedin, su Indeed o altre piattaforme simili) può talvolta intimidire, a causa delle numerose competenze richieste. È importante però ricordare che i datori di lavoro elencano tutte queste competenze come ideali, ma non indispensabili: la maggior parte dei datori di lavoro sa che è improbabile che i candidati abbiano tutte le competenze richieste. Quindi, non occorre scoraggiarsi subito se manca qualche competenza “indispensabile”. Invece, è bene cercare di capire quante competenze si possiedono già e metterle il più possibile in evidenza nel proprio CV.
- Secondo passo: collegare l’esperienza attuale con le richieste del lavoro
Il secondo passo consiste nel mostrare come l’esperienza professionale passata può essere utile per il ruolo desiderato. Invece di dire genericamente di avere gestito un team, ad esempio, è meglio specificare chiaramente i risultati ottenuti (ad esempio, affermando: “ho guidato un team di 10 persone per aumentare le vendite B2B del 40% nel 2020”). Tali risultati concreti possono compensare la mancanza di esperienza specifica nel lavoro remoto.
- Terzo passo: familiarizzare con gli strumenti di lavoro da remoto
Molti lavori da svolgere in remoto richiedono l’uso di strumenti di comunicazione e gestione dei progetti. È utile dunque familiarizzare con strumenti di comunicazione come Slack, Skype, Zoom e strumenti di gestione dei progetti come Trello e Asana. Anche se non è necessario padroneggiarli tutti, avere una comprensione di base sarà di grande aiuto nel competere con altri candidati.
- Quarto passo: lavorare sulle competenze mancanti
Se in molti annunci di lavoro vengono richieste competenze che non si possiedono, è bene iniziare a lavorarci sopra il prima possibile. Anche se non si è in grado di acquisire completamente tali competenze prima del colloquio, dimostrare di essere disposto a migliorare e ad imparare sarà un importante punto a favore.
- Quinto passo: presentare il proprio caso
Infine, è il momento di mettere in risalto le proprie migliori qualità e fare in modo che la propria candidatura si distingua dalle altre. Usare parole chiave rilevanti nella stesura del CV e assicurarsi che il curriculum e la lettera di presentazione siano impeccabili è un plus. Un’altra idea vincente è creare un sito web personale o un portfolio digitale (magari con Canva) per mettere in risalto al meglio le proprie competenze e qualifiche.
Quali sono i principali lavori da remoto senza esperienza?
Il mondo dello smart working è in continua evoluzione, soprattutto per quanto riguarda le professioni digitali. Sebbene alcune di esse si possano svolgere in agenzia come dipendenti, la maggioranza dei lavoratori da remoto è un freelance che opera per conto proprio creandosi una clientela fidelizzata. Le principali mansioni oggi richieste sono legate al marketing digitale, come il Social Media Manager, il Content Creator, il Copywriter, il grafico e il designer di loghi e siti web; assai ricercati anche gli Assistenti Virtuali, gli Psicologi che operano online, i Coach e diverse tipologie di consulenti.
Da un lato, la strategia migliore è sfruttare le capacità e l’esperienza che già si posseggono, analizzando queste figure professionali per scoprire meglio quale si adatta al proprio caso. Dall’altro, il suggerimento è colmare l’eventuale “gap” della mancanza d’uso di strumenti digitali con le numerose risorse online presenti, oltre che a svolgere dei corsi ad hoc (che generalmente non richiedono laurea) rivolti all’attività che si decide di intraprendere.
Trovare lavoro da remoto senza esperienza è possibile
Seguendo questi cinque passi, le probabilità di ottenere quel tanto desiderato lavoro da remoto aumentano considerevolmente, anche nonostante la mancanza di esperienza specifica. Si raccomanda sempre di non fingere di possedere competenze che non si posseggono, ma di cercare di mettere in risalto come le precedenti esperienze lavorative possano essere utile all’azienda o ai futuri clienti. Un’ultima raccomandazione: nel cercare lavoro online occorre essere preparati a distinguere offerte di lavoro vere e proprie da truffe perditempo che, purtroppo, sono sempre più frequenti: si raccomanda quindi di diffidare da proposte troppo “facili”, che promettono guadagni immediati e non richiedono alcuna skill particolare.
Per concludere, il lavoro remoto, il telelavoro e lo smart working sono tutte modalità che, sebbene diverse, offrono opportunità di lavoro flessibili e adatte alle esigenze moderne. Con un po’ di preparazione e determinazione, è possibile entrare nel mondo del lavoro remoto anche senza esperienza pregressa, in modo da trovare la soluzione ideale per le proprie esigenze e aspirazioni professionali.