Come molti sanno, i bitcoin sono delle monete virtuali che servono soprattutto per scambiare denaro tra utenti online, senza che ci siano enti o banche centrale a fare da intermediari.
Ma per quale motivo è nata questa moneta virtuale? Non bastavano le valute tradizionali che già sono presenti?
Il bitcoin è una moneta alternativa a quelle tradizionali ed è digitale. E’ stata messa in circolazione da un programmatore anonimo, o un gruppo di programmatori anonimi, con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Ad oggi non è ancora chiaro chi si celi dentro questo nome e se le sue origini siano effettivamente asiatiche, come sembrerebbe dal nome.
In ogni caso, qualunque sia l’identità che si cela sotto questo nome, il progetto di nascita di Bitcoin sembrerebbe essenzialmente politico, non semplicemente destinato alla speculazione finanziaria come nel caso del trading cliccando su Bitcoin Billionaire accesso. Infatti, il Bitcoin sarebbe nato come moneta avente lo scopo di sottrarre il potere di controllo sulla moneta delle banche centrali e, quindi, degli Stati. In molti, a questo proposito, interpretano questo progetto come anticapitalista ed anarchico.
Una moneta virtuale per sottrarre potere alle banche centrali
Infatti, ogni euro che noi abbiamo in tasca è stampato dalla Banca centrale europea, la quale ha potere decisionale sull’aumento o sulla riduzione della quantità della moneta in circolazione. Questo, ovviamente, in seguito a determinate valutazioni legate principalmente alla fase economica.
Il bitcoin, invece, agisce in maniera totalmente opposta: non vi è nessuna autorità che possa stabile quanta moneta debba esserci in circolazione ma tutto funziona sulla base di un sistema flessibile e decentralizzato che non prevede la presenza di organismi centrali di controllo.
Tutto quello di cui abbiamo parlato potrebbe suonare allettante, sotto alcuni punti di vista, ma questo non vuol dire che sia necessariamente un bene.
Infatti, è importante tenere conto che la Banca Centrale batte moneta in modo tale che venga mantenuta una certa stabilità dei prezzi. Per capire meglio di cosa stiamo parlando è utile pensare che alla quantità di moneta in circolazione come portaerei. Ogni spinta del motore della portaerei è in grado di produrre movimenti di miglia di mare i quali non sono in grado di fermarsi una volta innescati, motivo per cui è piuttosto complicato riuscire a fare delle manovre precise. Rapportato alla quantità di moneta da immettere in circolazione, questo significa che basta esagerare di poco introducendo troppa moneta nel mercato che si innescherà il processo di inflazione. Al contrario, se se ne introduce poca si rischierà la deflazione.
Una moneta non governata, però, non è detto che sia una buona soluzione in questo senso dal momento che significa anche privarsi totalmente di questo strumento.
Una moneta anticapitalista
Non soltanto. Si incorre soprattutto nel rischio di provocare uno strozzamento. Infatti, questo sistema è stato ideato e concepito per generare al massimo 21 milioni di bitcoin. Questo vuol dire che una volta raggiunta questa cifra, la quantità di moneta in circolazione cesserà di aumentare. In altre parole, se tutti smettessimo di utilizzare le monete nazionali ed iniziassimo ad usare i bitcoin, l’economia andrebbe incontro certamente a deflazione. L’unica possibilità per riuscire ad evitare la deflazione sarebbe quella di bloccare la crescita economica, ossia fermare quel ciclo che vede le economie produrre sempre di più anno dopo anno, consumare di più ed aumentare la produttività.