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Stoccata a Mps: la BCE dice ”no” alla proroga della ricapitalizzazione

Monte dei Paschi di Siena

I dictact della Vigilanza Bancaria Europea: niente proroga ma soluzioni immediate.

È di queste ore la notizia della bocciatura da parte della BCE dell’allungamento dei tempi di ricapitalizzazione chiesto dai vertici di Mps. La decisione è stata presa al termine della riunione del “Single Supervisory Mechanism”, l’organo di Vigilanza europea che, per voce del presidente del board Danièle Nouy, ha rigettato la richiesta di Mps, lasciando quindi immutato il termine di chiusura dell’operazione di aumento di capitale della banca. L’ultimo giorno del 2016 metterà la parola ”fine” al progetto di risanamento patrimoniale attuato da Monte dei Paschi e, probabilmente, darà il via alla nazionalizzazione dell’istituto. L’intervento pubblico di salvataggio della Banca dovrebbe iniziale con modalità precauzionali, attraverso un provvedimento che, ad oggi, è ancora la vaglio dell’ufficio studi del Ministero delle Finanze. Si tratterebbe dell’attuazione di quanto previsto dall’art. 32 della direttiva 2014/59/UE del Banking Resolution Recovery Directive, ossia della messa in opera del bail-in.

Scatta il piano ”B”: decreto salva-banche e bail-in.

MPS e BCEPer salvare l’Istituto non resta che attuare quell’iniezione di fondi prevista dalla direttiva UE inerente il sistema bancario. Un decreto ad hoc è già stato stilato dai tecnici del Tesoro e delle Finanze e, dopo il ”no” della BCE, potrebbe essere varato a breve. Il provvedimento, studiato sulla vicenda di Monte dei Paschi ma rivolto all’intero sistema bancario italiano, prevede che il salvataggio di un istituto di credito passi attraverso il coinvolgimento di, nell’ordine: azionisti, obbligazionisti, senior e, solo nel caso di reale necessità, correntisti con depositi superiori ai 100mila euro. Quello che tali soggetti sarebbero chiamati a eseguire è un acquisto di strumenti di capitale della banca e/o l’immissione di liquidità con fondi propri. Le direttive di ”burden sharing” imposte dalla UE, unite all’operatività dello strumento del bail-in, dovrebbero scongiurare gravi perturbazioni economiche e finanziarie. L’ultima parola, come sempre, spetta ai mercati che, fino a ieri, registravano ancora una visione ottimistica in merito alla decisione della BCE, i cui riflessi reali si vedranno solo alla riapertura delle Borse di lunedì prossimo.

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