Negli ultimi giorni la questione governo domina, come non mai, le pagine dei quotidiani e le edizioni dei vari notiziari. L’inizio delle consultazioni al Colle e le decisioni di Mattarella in merito al futuro dell’Italia sono decisive non solo per la stabilità politica del paese ma soprattutto per quella economico-finanziaria.
L’ultimo voto delle camere sotto il Governo Renzi ha riguardato l’approvazione della legge di Stabilità. Un passo fondamentale e per nulla scontato, fortemente richiesto dal Capo dello Stato a fronte delle dimissioni del premier, percorso in vista della discussione e della valutazione, nei primi mesi del 2017, della procedura d’infrazione sul debito pubblico italiano. Emerge chiaramente la necessità di giungere a tale appuntamento con un governo forte, legittimato dalle due camere e da Mattarella, in grado di rappresentare al meglio l’Italia nelle dovute sedi della governance economica e politica europea.
L’altra grande questione da affrontare per il nuovo governo sarà quella relativa al Monte dei Paschi di Siena. La banca vive l’ennesimo periodo critico, dopo anni e anni trascorsi sul filo del rasoio (un fallimento sarebbe drammatico sotto ogni punto di vista). E’ notizia delle ultime ore il rifiuto della BCE circa il rinvio della ricapitalizzazione, pertanto è sempre più auspicabile l’azione dello Stato, in modo da far fronte in maniera forte e decisa alle sempre più complicate dinamiche generate da questa crisi (apparentemente) senza fine. Tuttavia anche questo aspetto richiede l’instaurazione di un nuovo governo, autorevole e dotato di forte supporto in entrambe le camere.
La necessità di stabilità politica è, infine, collegata al discorso classificazione. Le agenzie Moody’s e Fitch minacciano di tagliare il rating sovrano dopo aver cambiato l’outlook da “stabile” a “negativo”. Se le condizioni che hanno portato a questa decisione, con instabilità politica e pericolo per le banche su tutti, dovessero persistere, il taglio sarà inevitabile.
È giunto il momento, per le varie forze politiche, di mettere da parte il proprio interesse e pensare al bene del Paese. Il mondo ci osserva con attenzione e attende le nostre mosse, consapevole del fatto che la mancanza di un Governo stabile porterà inevitabilmente a delle decisioni drastiche e forti. Al Presidente Mattarella e ai principali rappresentanti dei gruppi parlamentari giunge l’appello di tanti economisti: questo è il momento di essere uniti negli intenti, per dare forza all’Italia in ambito internazionale.