Per un lungo periodo sono rimasti sospesi ma adesso è ufficiale, i centri estivi dedicati ai bambini e agli adolescenti si faranno anche quest’anno. Vediamo come.
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Dal 15 giungo ripartiranno i centri estivi
Questo è quanto è previsto nel DPCM sulla Fase 2 firmato domenica 17 maggio dal premier Giuseppe Conte.
Non solo. Per quanto riguarda l’apertura dei centri estivi, le Regioni possono decidere di partire anche prima della data stabilita (l’Emilia Romagna ha annunciato ad esempio che lo farà dall’8 giugno) nel caso in cui i dati epidemiologici lo consentiranno. Protocolli di sicurezza e linee guida sono contenuti negli allegati al Dpcm.
Piccoli gruppi a seconda dell’età
I centri estivi di Milano, Firenze, Roma e di tutte le altre città italiane dovranno essere organizzati principalmente all’aperto in scuole, oratori e ludoteche. I partecipanti saranno divisi in piccoli gruppi. Il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti sarà graduato in relazione all’età: per i bambini della scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni), ci sarà un operatore ogni 5 bimbi; per quelli in età di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni), il rapporto salirà a un adulto ogni 7 bambini; per gli adolescenti della scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni), il rapporto sarà di un adulto ogni 10 ragazzi.
Le regole dei centri estivi
Le attività dovranno essere programmate garantendo la «continuità di relazione fra gli operatori ed i piccoli gruppi di bambini ed adolescenti, anche ai fini di consentire l’eventuale tracciamento di potenziali casi di contagio». È prevista inoltre la «pulizia approfondita frequente delle attrezzature e degli oggetti utilizzati per la realizzazione delle attività» e il lavaggio frequente delle mani. Grande attenzione a evitare la condivisione dell’utilizzo «di posate e bicchieri da parte di più bambini nel momento del pasto».
Accoglienza nei centri estivi
I punti di accoglienza dei centri estivi di Firenze, Milano, Roma e di tutte le città italiane devono essere all’esterno o in un ingresso separato. È inoltre necessario che gli ingressi e le uscite siano scaglionati trai 5 ed i 10 minuti. Quando possibile, «saranno opportunamente differenziati i punti di accesso da quelli di uscita, con individuazione di percorsi obbligati». La procedura di triage prevede lavaggio delle mani e misurazione possibile della temperatura all’ingresso.