I momenti in cui i nostri bambini vanno incontro a problematiche di salute di ogni genere, anche le più innocue, sono quelle che maggiormente preoccupano i genitori e che li fanno soffrire. In molti casi, alcune manifestazioni e sintomatologie tipiche, perfettamente normali e compatibili con un malessere generale, possono provocare però eccessive preoccupazioni agli adulti e spingerli verso decisioni irrazionali e avventate. Un problema che si può porre in diversi disturbi, come il vomito, la tosse, ma soprattutto la febbre.
Quando i genitori si trovano di fronte alla febbre alta bambini, quando andare in ospedale è la prima domanda da porsi, ma soprattutto che necessita di risposte per non affollare inutilmente i pronti soccorso che spesso sono già sofferenti. Naturalmente, però, ci sono anche altri casi che necessitano di un intervento immediato e che devi saper riconoscere in modo da poter decidere, senza calma e mantenendo la lucidità, cosa fare in ogni situazione di malessere del tuo bambino o della tua bambina.
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Quando un bambino con la febbre alta deve essere portato in ospedale?
Anche in caso di febbre alta dei bambini, ci sono delle spie che devono accendersi e capire che è il caso di andare in ospedale e nello specifico al pronto soccorso, mentre altre dovrebbero invece invitare a mantenere una relativa tranquillità e a gestire la situazione diversamente. Ci sono in particolare quattro condizioni per cui è giusto e corretto andare in ospedale, nel momento in cui anche una di questa si verifica.
Innanzitutto, molto dipende dall’età. È corretto andare in ospedale quando il bambino ha meno di tre mesi e ha più di 38° di febbre; quando il bambino ha più di tre mesi e ha 38° di febbre da oltre 48 ore senza altri sintomi; ha un’età compresa fra i 3 e i 6 mesi e ha 39° o più di febbre. Come si può evincere già da queste tre indicazioni, più un bambino è piccolo, più la temperatura febbrile deve essere tenuta sotto controllo. In un’età così precoce, infatti, la febbre è un fenomeno relativamente raro ed è giusto indagare sulle ragioni.
Come trattare la febbre alta nei bambini di più di 6 mesi
Come dicevamo, la febbre preoccupa invece un po’ meno dopo che i bambini ha superato i 6 mesi d’età perché è un fenomeno fisiologico e che si registra con maggiore frequenza. Raramente in questi casi è un problema serio, ma ci sono nuovamente alcune condizioni che dovrebbero spingere ad andare in ospedale.
Bisogna recarsi in pronto soccorso se il bambino non riesce a bere e/o ad alimentarsi in alcun modo, se non può muovere il collo, se è molto sonnolento o diventa notevolmente difficile svegliarlo, se sulla sua pelle compaiono macchie di colore rosso scuro che, anche facendo pressione sulla cute, non svaniscono.
Inoltre, bisogna tenere d’occhio le possibili convulsioni che frequentemente possono associarsi alla febbre. Occorre dire innanzitutto che si tratta di una condizione benigna e indipendente dalla temperatura della febbre. È consigliabile recarsi al pronto soccorso al primo episodio di convulsioni, in particolar modo se il bambino ha meno di un anno. Per quanto riguarda eventuali episodi successivi, bisogna andare in ospedale solo se le convulsioni durano più di cinque minuti.
Quando andare dal pediatra
Ci sono poi molti casi in cui è sufficiente recarsi dal pediatra e il pronto soccorso diventa un’opzione soltanto se il bambino sta molto male e il professionista medico è irreperibile.
In particolare, bisogna recarsi dal pediatra se il bambino ha una malattia cronica o una disabilità che potrebbe aumentare i rischi nel momento in cui insorge la febbre. Tipicamente, se ci sono sintomi associati quali mal di gola, male alle orecchie, vomito, la prima persona da contattare è proprio il pediatra perché già conosce la storia del bambino e potrà intervenire in maniera tempestiva. Sarà il professionista, dopo aver verificato che anche con eventuali interventi farmacologici la situazione non migliora, ad indirizzare chi si prende cura del bambino verso il pronto soccorso.
Altri casi in cui portare il bambino in ospedale
Oltre alla febbre, ci possono essere altre cause che spingono i genitori a portare ragionevolmente il bambino in ospedale.
In particolare, questo può avvenire con il mal di pancia, se a quest’ultimo si associa un dolore irradiato alla schiena, sonnolenza, febbre, vomito o diarrea abbondante; in caso di mal di testa se c’è anche in questo caso vomito o si notano alterazioni della vista; in caso di difficoltà respiratoria se notiamo che questa è affannata, se c’è sangue nel catarro, se labbra, mani o piedi assumono una colorazione bluastra.
Per quanto riguarda invece le reazioni allergiche, bisogna andare in ospedale soltanto quando compaiono evidenti gonfiori in viso o alle labbra, difficoltà di respirazione, si associano mal di stomaco e nausea con eventuale vomito o diarrea.
Conclusioni
Vedere il bambino soffrire è sicuramente una situazione spiacevole non solo per lui stesso, ma anche per la sofferenza che comporta in chi se ne prende cura. Tuttavia, è molto importante mantenere la calma e la lucidità, senza farsi prendere dal panico e non assumendo decisioni affrettate che potrebbero sconvolgere la routine del bambino e destare ulteriori preoccupazioni immotivate.
In questo spazio ho provato ad elencarti alcune delle circostanze che richiedono l’intervento dell’ospedale e del pronto soccorso. Tuttavia, ci tengo a specificarti che la cosa migliore è in tutti i casi quella di contattare il pediatra e di farsi indirizzare da questa figura medica che saprà riconoscere sintomatologia e gravità della situazione.