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Karate, regolamento di questa arte marziale e dove praticarlo

Il karate è un’arte marziale e questa può essere vista come una semplice attività sportiva ma anche molto di più: promuove importanti valori morali.
Infatti, i valori morali promossi dagli insegnanti di Karate (Sensei), ti fanno capire il rispetto per gli avversari, sul tatami e nella vita, per rimanere degno sia nella vittoria che nella sconfitta. Allo stesso modo, grazie al codice delle cinture dei colori del Karate, il karateka prende coscienza della gerarchia stabilita e dei propri progressi.

Cos’è il Karate?

Si tratta di uno sport di combattimento praticato a mani nude, come chiaramente esprime la sua etimologia. Infatti, Karate è un termine giapponese composto da 2 caratteri: kara, che significa vuoto, e te che significa mano: mano vuota, ovvero disciplina che si pratica senza armi. Inoltre, è un’arte marziale giapponese che combina diverse tecniche di combattimento difensivo e offensivo. Infatti, oppone 2 sfidanti che hanno l’intento di assalire o controllare l’avversario.

Il karate si basa sul potenziamento muscolare e su una ricerca dell’efficacia del corpo (potenza, elasticità, agilità, ecc. ) e quindi può essere considerato come un’arte marziale completa. Tuttavia, più vai avanti nella pratica e più sviluppi l’intelligenza, la saggezza e il controllo che saranno poi prevalenti rispetto allle capacità fisiche. Di fatto, più pratichi e più consolidi l’aspetto mentale.
Questa disciplina ti permette di concentrare le tue energie e di trasformare l’aggressività in una combattività controllata che ti serve anche nella vita.
L’obiettivo principale della pratica non è di vincere ma di esercitarsi assiduamente per plasmare e modellare il carattere.

Karate sportivo

Nel Karate sportivo sono ammesse tecniche di combattimento effettuate con tutti gli arti (pugni, calci, gomiti, ginocchia ecc.). Si chiamano “atemi waza” e comprendono tecniche di:

  • proiezione
  • leve
  • strangolamenti
  • colpi ai punti vitali.

Ovviamente queste tecniche vengono utilizzate solo in una fase avanzata dello studio del karate. Il regolamento di gara ammette un lieve contatto a livello addominale, ma nessun contatto al volto con pugni e calci. E’ possibile difendersi con parate e schivate.

Il Karate Shotokan

Il Karate Shotokan è nato dall’incontro di varie arti marziali, codificato dal Maestro Gichin Funakoshi (1868-1957) e da suo figlio, il Maestro Yoshitaka Funakoshi (1906-1945). Un termine spesso accoppiato a Shotokan è Shotokai. Spesso si identifica erroneamente la parola Shotokai come un sottostile dello Shotokan, ma non è così: shotokai non è altro che l’associazione mondiale che regola lo stile Shotokan. Il maestro Gichin Funakoshi è universalmente riconosciuto per aver esportato e diffuso il karate dall’isola di Okinawa all’intero Giappone, anche se alcuni importanti maestri, come Kenwa Mabuni e Chōki Motobu, vi insegnavano già il karate da tempo prima. Lo Shotokan è dunque uno degli stili moderni del karate giapponese, come ad esempio il Shitō-ryū e Wado-ryu. Nonostante abbia avuto origine come un’unica scuola di karate, sviluppatasi all’interno della Japan Karate Association, al giorno d’oggi esistono parecchie organizzazioni indipendenti.

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