Dopo l’annuncio fatto negli scorsi mesi, un team di ricerca che lavora presso la sede di Seattle dell’Università di Washington si appresta a rivoluzionare il mondo delle connessioni senza fili e del trasferimento dei dati attraverso le reti. È delle ultime ore, infatti, la notizia che il gruppo di studio ha messo a punto il cosiddetto “Passive Wi-Fi” che, a differenza degli attuali sistemi di comunicazione che utilizzano il wireless, garantisce consumi nettamente inferiori, riducendo così l’impatto sui device che quotidianamente utilizziamo.
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In arrivo il “Passive Wi-Fi”
A distanza di diversi mesi dal primo comunicato, nel quale alcuni ricercatori dell’Università di Washington affermavano di aver cominciato a sperimentare una valida alternativa alla tradizionale tecnologia Wi-Fi (acronimo di Wireless Fidelity), adesso è arrivata la conferma ufficiale. Il team di Seattle ha infatti realizzato il primo sistema basato sul cosiddetto “Passive Wi-Fi”: grazie a questa sorta di upgrade, in futuro sarà possibile trasferire ingenti quantità di dati attraverso le reti senza fili ma con un notevole risparmio energetico, inferiore di circa 10mila volte a quello attuale. Sul sito del Dipartimento che ha messo a punto questa nuova tecnologia (passivewifi.cs.washington.edu/) viene inoltre illustrato nel dettaglio come funziona e quali saranno alcuni dei vantaggi.
Come funziona?
Come spiega il direttore del team di sviluppo del “Passive Wi-Fi”, e come affermato da numerosi blog di tecnologia, in attesa che la tecnica venga perfezionata, “l’obiettivo è principalmente quello di ridurre il consumo della batteria di smartphone, tablet e altri dispositivi” sui quali l’attivazione del Wi-Fi incide ancora in maniera consistente, anche quando lo schermo è spento. Per ottenere questo risultato sono state letteralmente “disaccoppiate” le operazioni digitali e quelle analogiche svolte da un apparecchio, mantenendo solamente le prime nel dispositivo poiché quelle analogiche richiedono un maggiore dispendio di energia: in pratica, tutti i trasferimenti di dati “pesanti” vengono effettuati da un solo dispositivo connesso alla rete elettrica, mentre gli altri dispositivi “passivi” (da qui il nome dato alla tecnologia) ricevono i pacchetti di dati digitali, le cui dimensioni sono relativamente contenute. Aggiornamenti sulla possibile commercializzazione del “Passive Wi-Fi” si avranno probabilmente a fine marzo, quando il team parteciperà al prossimo “USENIX Symposium on Networked System Design and Implementation” che si terrà a Boston.