Calvizie: negli ultimi 50 anni è aumentata la perdita di capelli

TricopigmentazioneL’incidenza della calvizie, sia negli uomini che nelle donne, negli ultimi 50 anni ha subito un forte incremento, ma quali sono le principali cause che provocano la caduta dei capelli?

Calvizie è il termine comune per indicare una forma precisa di perdita, ossia l’alopecia androgenetica: questa patologia, che può portare negli anni anche alla perdita totale dei capelli è dovuta a cause ormonali. La caduta avviene a seguito della trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, ormone che è responsabile dell’indebolimento graduale del bulbo pilifero. L’alopecia androgenetica è facilmente individuabile, soprattutto negli uomini, perché segue uno “schema” ben preciso: la caduta inizia generalmente nella parte frontale, precisamente nella zona delle tempie, per avanzare e colpire anche apice dello scalpo.

Nelle donne, invece, provoca la caduta generalizzata dei capelli e in entrambi i generi porta ad un assottigliamento dei capelli, che diventano quindi sempre più radi e deboli. La scienza, a seguito di studi specifici su questo tipo di disturbo, non è ancora riuscita a trovare una cura che rallenti il fenomeno di caduta, soprattutto perché uno dei fattori legati all’insorgere di questo problema sembra che sia la genetica. Altro tipo di patologia legata alla caduta dei capelli è l’alopecia areata che si presenta con la perdita totale del capello in zone circoscritte, appunto in aree del cuoio capelluto; questa caduta, come quella legata all’alopecia androgenetica, è irreversibile.

Esiste però una nuova tecnica che riesce a nascondere la caduta dei capelli simulando, dove necessario, una ricrescita: questa tecnica è la tricopigmentazione e consiste nell’iniezione di micropigmenti nel derma del cuoio capelluto. I pigmenti colorati creeranno l’effetto ricrescita nelle zone colpite da calvizie: i pigmenti utilizzati verranno assorbiti dall’organismo nel giro di 2-3 anni e saranno poi espulsi: la tecnica non è permanente per dare la possibilità, a chi si sottopone a questo trattamento, di adattarsi e di decidere se continuare su questa strada o di ricorrere a tecniche diverse. L’effetto che si può ottenere dalla tricopigmentazione è principalmente l’effetto rasato, adatto a chi soffre di alopecia androgenetica e che quindi ha bisogno di simulare la ricrescita su tutto lo scalpo e l’effetto densità, più indicato nell’alopecia areata ossia quando è necessario dare omogeneità al cuoio capelluto. La particolarità del pigmento utilizzato è che non cambia colore come per i tatuaggi classici; nella tricopigmentazione non si avrà nel tempo uno scolorimento del pigmento ma questo rimarrà dello stesso colore fino a quando non verrà espulso dal derma.
In conclusione, la tricopigmentazione è una tecnica innovativa, che si adatta alle esigenze di chi non accetta la calvizie e vuole un rimedio rapido e non invasivo.

Autore dell'articolo: bwgroupit